Secondo un’antica tradizione orale, intorno al 1263 un sacerdote tedesco, che nutriva alcuni dubbi sulla verità della transustanziazione, in pellegrinaggio verso Roma, mentre celebrava messa presso la tomba di S. Cristina in Bolsena, vide stillare del sangue dall’ostia consacrata che macchiò l’altare e i lini liturgici. Il sacerdote, impressionato, corse a Orvieto per riferire il fatto a Papa Urbano IV, il quale mandò a Bolsena il vescovo Giacomo per sincerarsi dell’accaduto e ordinò di portare ad Orvieto la preziosa reliquia. Il Pontefice incontrò il vescovo al Ponte di Rio Chiaro (attuale Ponte del Sole) e, preso il lino macchiato del sangue di Cristo, lo mostrò poi al popolo orvietano.
L’8 settembre 1264 Urbano IV ordinò la promulgazione della “Bolla Transiturus” che estendeva a tutto il mondo cattolico la festa del “Corpus Domini ” in Orvieto, che fino allora era stata infestata dai Patarini neganti il sacramento dell’Eucaristia.
Già qualche settimana prima di promulgare questo importante atto, lo stesso Pontefice aveva preso parte, assieme a numerosissimi cardinali e prelati venuti da ogni luogo e ad una moltitudine di fedeli, ad una solenne processione con la quale il lino miracoloso era stato recato per le vie della città.
Dal 1338, ogni anno, in Orvieto, per la festività del Corpus Domini, il Sacro Corporale del Miracolo di Bolsena, racchiuso in un prezioso reliquiario, viene portato in processione per le strade cittadine seguendo un percorso che tocca tutti i quartieri e tutti i luoghi più significativi della città.